Il termine Metaverso, la cui prima apparizione si deve a un romanzo futuristico di Neal Stephenson del 1992, “Snow Crash”, è sulla bocca di tutti; non solo perché FBook se ne è appropriato per rinominare il proprio brand ma, soprattutto, perchè tecnologie come la realtà virtuale e la realtà aumentata progrediscono ogni giorno.
Il concetto, oggi non più solo immaginario, si riferisce a un universo virtuale condiviso, dove gli utenti possono interagire sia tra loro sia con uno o più ambienti virtuali, in modi molto simili alla realtà fisica.
Questa tecnologia, che promette tanto, tantissimo (qualcuno dice troppo…), ma presenta anche molte criticità, potrebbe fornire alle PMI diversi spunti, per esempio per migliorare le proprie attività o aumentare la competitività sui mercati.
Vediamo qualche esempio, tra i tanti, di come un’impresa potrebbe utilizzarla.
📌 Formazione e addestramento: le aziende potrebbero utilizzare il Metaverso per formare e addestrare i dipendenti in modo interattivo e immersivo, migliorando l’apprendimento e l’acquisizione delle informazioni.
📌 Eventi e conferenze: il Metaverso potrebbe essere utilizzato per organizzarle in modo virtuale, permettendo ai partecipanti di interagire in modo naturale e percepire la “presenza” nonostante la distanza fisica.
📌 Presentazioni di prodotti: il Metaverso potrebbe essere utilizzato (alcuni grandi brand della moda, per esempio, già lo fanno) per creare esperienze di presentazione dei prodotti immersive, che consentano ai clienti di esplorare e interagire con i prodotti in modo coinvolgente.
📌 Collaborazione: le aziende potrebbero utilizzare il Metaverso per consentire ai team di lavorare insieme in modo più efficace, indipendentemente dalla loro posizione fisica.
📌 Marketing: le aziende potrebbero utilizzarlo per creare campagne di marketing immersive e coinvolgenti, per attirare l’attenzione dei clienti e aumentarne l’engagement.
Il metaverso, come detto, propone scenari nuovi, ancora inesplorati, ma, d’altro canto, anche sfide e criticità ancora solo immaginabili.
Tra le molte che si possono citare in poche righe, per esempio:
💡 gli impatti, davvero notevoli, delle realtà virtuali, aumentate, immersive, sulle persone e sui loro diritti: il Metaverso raccoglie e archivia una grande quantità di dati personali degli utenti, tra cui informazioni sulla posizione, le interazioni sociali, le abitudini di navigazione e molto altro;
💡 il tracciamento estremamente pervasivo;
💡 una sistematica profilazione degli individui;
💡 la possibile manipolazione degli utenti attraverso la creazione di mondi virtuali in cui le informazioni sono controllate e filtrate, e così via.
I legislatori sono al lavoro.
Come sempre, però, spesso la tecnologia viaggia molto più velocemente delle norme.
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