L’Italia recepisce il Codice EU delle Comunicazioni Elettroniche.

 

Lo scorso 24 dicembre è entrato in vigore il D. Lgs. n. 207/2021 con cui è stata data attuazione alla Direttiva EU 2018/1972, che istituisce il Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche.

Il Codice riunisce, in un unico testo, la precedente disciplina delle comunicazioni elettroniche e ha l’obiettivo di promuovere lo sviluppo del mercato delle reti e dei servizi di telecomunicazione nell’Unione Europea.

Gli aspetti principali del Codice possono essere riassunti nei seguenti:

  • la posizione di un generale invito agli Stati Membri ad una maggiore cooperazione e coordinamento dell’uso dello spettro radio;
  • l’allargamento delle competenze delle autorità regolatorie nazionali;
  • l’ampliamento della definizione del “servizio di comunicazione elettronica”;
  • l’imposizione, ai service provider, di maggiori obblighi di sintesi e trasparenza informativa nei confronti degli utenti.

 

 

Il D.Lgs. 207 ha introdotto alcune modifiche di rilievo.

Come anticipato, oltre a maggiori poteri sanzionatori conferiti all’Agcom (l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) e ad alcune modifiche nella disciplina dei prezzi delle frequenze, le novità riguardano in particolare la durata dei contratti e alcune disposizioni sul diritto di recesso degli utenti.

 

La durata dei contratti

I rapporti tra i provider e i consumatori utenti non dovranno durare (salve alcune eccezioni nei casi di pagamenti rateizzati) più di 24 mesi.

Tra le offerte proposte ai propri clienti, almeno una di esse dovrà avere una durata massima iniziale di 12 mesi.

Ulteriore previsione è quella per la quale almeno 60 giorni prima della proroga automatica del contratto i provider dovranno informare gli utenti, in modo chiaro ed esaustivo, su supporto durevole, della fine del rapporto, delle modalità per recedere e delle più convenienti loro offerte di servizi.

L’utente, a propria volta, avrà facoltà di recedere senza penali né costi entro 60 giorni dalla comunicazione di eventuali modifiche contrattuali.

 

15 marzo 2022